Gessatura della tavola

Le Icone sono dipinte su tavole di legno di tiglio. Le tavole sono acquistate da una falegnameria specializzata. Quelle di maggiori dimensioni hanno, sul retro, delle zeppe per contrastare il movimento del legno. Alcune tavole, a seconda del soggetto, hanno la parte centrale incavata (culla).

Poiché il legno non è adatto a ricevere la pittura, deve essere appositamente preparato. La prima lavorazione è quella della telatura. Sulla tavola viene applicata una tela di lino imbevuta di colla di origine naturale. L'applicazione della tela è importante perché conferisce una certa elasticità al gesso che vi sarà applicato sopra, evitando che piccoli movimenti del legno possano aprire dei cretti.

La superficie che accoglierà le successive lavorazioni è costituita da gesso inerte. Si tratta di un gesso che è stato fatto tirare e poi nuovamente polverizzato. Si applica sulla tela mescolandolo con una soluzione di acqua e colla naturale. Con il pennello vengono applicati circa 15 strati di gesso. Una volta indurito,il gesso viene levigato a mano usando carte progressivamente più fini. La superficie deve risultare particolarmente omogenea e liscia, in modo da garantire ottimi risultati sia per quanto riguarda la doratura che la pittura a tempera.

Doratura

Daniela Natali, per la doratura delle sue Icone, utilizza l'antica tecnica del guazzo. Questa tecnica, già illustrata da Cennino Cennini nel '400, prevede varie fasi.

La prima fase, è quella dell'applicazione del bolo sulla tavola gessata. Il bolo è una terra particolarmente argillosa e macinata in modo estremamente fine; si applica dopo averlo mescolato con colla di coniglio ed acqua. Fornisce una base che facilita l'adesione della foglia d'oro alla tavola. Altri metodi di doratura più moderni non consentono di fare particolari lavorazioni su l'oro, come graffiti, punzonature, giochi di luce tra zone più lucide ed altre più opache. La doratura a bolo offre anche maggiori garanzie di durata nel tempo, comprovate dal fatto che le antichissime dorature, eseguite con questa tecnica, sono giunte fino ai nostri tempi.

La seconda fase, mostrata nel video, è quella della applicazione della foglia d'oro. Daniela Natali utilizza foglia d'oro 24kt, spessore 24, di cui applica due strati, per garantire una doratura sufficientemente bella e duratura. La foglia d'oro è applicata con il guazzo (una soluzione di acqua, alcool e colla) da cui dervia il nome della tecnica.

La terza fase. anch'essa mostrata nel video, è quella della brunitura. La brunitura si esegue con un attrezzo realizzato con pietra d'agata, chiamato appunto brunitoio. La funzione della brunitura è quella di rendere lucida la superfice dell'oro.